Un cenno


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Anche per il 2023 il CCF propone la FOTO DI FAMIGLIA, iniziativa nata nel 1986 e mai interrotta, giunta ormai alla 38ª edizione.
L'immagine manifesto dell'edizione di quest'anno è stata scattata nel 1900 dallo studio Castagnoli di Castell'Arquato e ritrae la famiglia di Ferdinando Arduini, composta dai genitori e da ben quattordici figli, che in quegli anni conduceva il Mulino della Sforzesca di Castell'Arquato, allora di proprietà dei Conti Verani- Lucca.
Al centro, seduti, possiamo ammirare il capofamiglia Ferdinando Arduini (classe 1848) con la moglie Adele Bargoni (classe 1856) attorniati dal numeroso gruppo dei figli. Partendo da sinistra: in piedi, in divisa militare con tanto di spada al fianco, troviamo Pietro (classe 1878) quindi Federico (classe 1881), Zemira (classe 1876), poi Valentina (classe 1883), Carolina (classe 1887) e Maria (classe 1885).
Nella fila immediatamente più bassa, sempre partendo da sinistra, troviamo Severino (classe 1888), i due genitori, Lina (classe 1890) accanto alla madre, e quindi Zelinda (classe 1892).
Il bimbo in piedi a sinistra, accanto al padre e vestito alla marinara, è Carlo (classe 1894).
I gemelli Gino e Gina (classe 1899) appaiono l'uno in braccio al padre e l'altra alla madre.
I due bimbi seduti sui seggiolini in prima fila sono Giuseppe, detto Peppino, (classe 1898) con il cappellino scuro e Salvatore (classe 1897) con il cappellino a righe.
Il nipote di Salvatore porta lo stesso nome e risiede tutt'ora presso il Mulino della Sforzesca, nel quale nacquero i figli di questa numerosa e bellissima famiglia (nessun problema di calo demografico affliggeva l'epoca).
La signora Zemira Arduini, bisnonna paterna di Claudia Sgorbani, che ha messo a disposizione il magnifico ritratto di famiglia, sposò alla fine del 1800 il signor Pietro Sgorbani, bisnonno di Claudia, discendente da famiglia di mugnai in Fiorenzuola ed insieme iniziarono a condurre il Mulino di Vignola, di cui la famiglia era già affittuaria insieme al Mulino della Sforzesca.
Il Club Cinefotografico Fiorenzuola ringrazia vivamente Claudia Sgorbani per avergli concesso l'utilizzo della splendida immagine e per le informazioni sui componenti.

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Anche quest'anno il CCF propone la FOTO DI FAMIGLIA, iniziativa nata nel 1986 e mai interrotta, giunta alla 37ª edizione.
L'immagine manifesto per l'edizione 2022 ritrae la famiglia di Federico Arduini, che abitava tra Fiorenzuola ed I Doppi, ed è stata scattata nel 1926 27.
Il capofamiglia Federico tiene affettuosamente la mano sulla spalla della moglie Elisabetta Brodesco (1888-1950) mentre davanti ai due coniugi siede la sua anziana madre.
In piedi, a fianco della nonna, troviamo Anna Arduini (1917-2019), ben conosciuta a Fiorenzuola, dove ha lavorato fin dal 1954 nella Cooperativa di Consumo (oggi COOP) e dove ha mantenuto per tutta la vita un attivo interesse per lo schieramento politico di sinistra.
Il Club Cinefotografico Fiorenzuola ringrazia sinceramente il Sig. Vittorio Gatti per aver concesso la pubblicazione della storica foto e per le informazioni sui personaggi ritratti.

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Il Club Cinefotografico Fiorenzuola mantiene la tradizione, che si ripete ininterrottamente dal 1986, allestendo anche quest'anno la FOTO DI FAMIGLIA nella 36³ edizione.
La famiglia di Vittorio Gatti è la bandiera dell'edizione 2021.
Sappiamo che la foto è stata scattata a Fiorenzuola d'Arda nel 1932 ma non conosciamo con certezza l'autore; confrontando però fondale e tappeto presenti nell'immagine con altre foto della stessa epoca, molto probabilmente si tratta di Arturo Lavezzi, che a quel tempo aveva lo studio in piazza Caduti.
La bellissima composizione raffigura:
Vittorio Gatti (il capofamiglia, 1894-1933) che a quel tempo era contadino su un podere nella frazione di San Protaso. Vittorio viene purtroppo a mancare nell'anno successivo allo scatto della foto in seguito ad una ferita riportata da una caduta da un albero durante i lavori agricoli.
La moglie Irma Villa (seduta, 1901-1988) è stata occupata nell'agricoltura fino alla morte del marito Vittorio. Poi, data l'impegnativa condizione famigliare, le è stato assegnato un lavoro presso l'ospedale di Fiorenzuola d'Arda. Da quel momento, per i fiorenzuolani, è stata "l'Irma, l'nfarmera", anche se in realtà non ne aveva la qualifica, prestando la sua opera anche per iniezioni a domicilio ai concittadini che ne avessero necessità.
Il figlio primogenito Angelo (in piedi alla sinistra del papà Vittorio, 1921-2010) ancor giovanissimo si procura un lavoro per contribuire al sostentamento della famiglia. All'età di vent'anni viene chiamato alle armi e dopo '8 settembre 1943 si unisce alle formazioni partigiane della Val d'Arda nelle quali milita, con il nome di battaglia "Sandokan", fino alla liberazione nell'aprile del 1945. È stato poi per anni segretario, presidente ed infine presidente onorario della sezione A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) di Fiorenzuola d'Arda.
Il figlio Giulio (in piedi alla destra di mamma Irma, 1924-1967) ha lavorato fin da giovane in varie fabbriche di scarpe presenti sul territorio fiorenzuolano. Assunto poi nella Snam ed infine all'Autogrill Pavesi sull'autostrada A1 presso il casello di Fiorenzuola d'Arda.
La figlia Desolina (in piedi davanti a mamma Irma, 1926-2017), conosciuta da tutti come Lina, poco dopo la morte del padre venne data in affido a conoscenti di Cortemaggiore. Si trasferì con loro nel 1943 a Mariano Comense (CO) dove successivamente si sposò, mantenendo comunque sempre un forte legame con la madre ed i fratelli.
Il figlio Mario (seduto sullo sgabello alla sinistra di mamma Irma, 1928-2000) in gioventù è stato un ottimo calciatore. Ricoprì il ruolo di portiere anche nel Fidenza Calcio, che a quel tempo militava nel girone di Promozione, nei campionati 1950-51 e 1951-52. Intraprende poi il mestiere, avventuroso per l'epoca, di camionista.
Il figlio Piero (sulle ginocchia di mamma Irma, 1931-2021) persona ben conosciuta nella nostra cittadina in quanto ha gestito per lunghi anni il magazzino farmaci dell'ospedale di Fiorenzuola d'Arda, spostandosi a Gropparello dopo il matrimonio.
Il Club Cinefotografico Fiorenzuola ringrazia sinceramente il Sig. Vittorio Gatti (figlio di Giulio e nipote di Vittorio, del quale porta il nome) per avergli concesso di utilizzare la bellissima foto della famiglia del nonno e per aver fornito preziose informazioni sui componenti.


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L'immagine utilizzata come manifesto dell'edizione 2020 della FOTO DI FAMIGLIA rappresenta la famiglia di Lodovico Maffini ed è stata scattata nel 1959 al podere Palazzo Illica a San Lorenzo di Castell'Arquato, dove la famiglia risiedeva a quel tempo.
Alla sinistra di Lodovico, nato a Besenzone nel 1921, è la moglie Iolanda Cremona, nata a San Rocco di Busseto nel 1921. Dal loro matrimonio, celebrato nel 1952 a San Rocco di Busseto, nascono i due figlioletti che Iolanda reca in braccio: Maurizio – classe 1955 – alla sua destra e Claudio – classe 1956 – alla sua sinistra.
Completano il quadro le sorelle Aimi, cugine di Iolanda e residenti a Busseto, in piedi ai lati della coppia e la signora Luigia Malvezzi, mamma di Lodovico, seduta. Lodovico, dal 1951, lavora nella raffineria AGIP di Fiorenzuola mentre Iolanda è casalinga e bracciante agricola.
Alla scomparsa di Lodovico nel 1977 il figlio Maurizio prende il suo posto in AGIP e lo mantiene fino al 1989 quando si dedica alla ristorazione conducendo, insieme alla moglie Angela, la trattoria "La Pesa" di Travazzano.
Nel 1997 prende in gestione lo storico bar "L'Africana" a Fiorenzuola cambiandone il nome in bar "San Giovanni", mantenendola poi fino al 2014. Scompare prematuramente nel 2018.
Claudio inizia a lavorare nel 1971 come falegname. Il 1972 lo vede dipendente dell'officina F.lli Vigevani a Fiorenzuola e nel 1977 inizia una propria attività nello stesso ramo, fondando una propria ditta con altri giovani soci.
Nel 1978 sposa Giuseppina e ben presto l'unione è allietata dalla nascita di Cristina e Marco.
Dopo 38 anni Claudio lascia la società ed assume lo stato di pensionato e di nonno, di lì a poco, con l'arrivo a breve distanza delle nipotine Jole e Marta, figlie di Marco e della sua compagna Eleonora.
Al Sig. Claudio Maffini, a cui il passar del tempo ha tolto i riccioli ma ha regalato una stupenda famiglia, va il sentito ringraziamento del CCF per aver messo a disposizione la preziosa foto e per le precise informazioni a riguardo.


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L'immagine utilizzata come manifesto della 34ª edizione della Foto di Famiglia ritrae il gruppo famigliare del nostro concittadino Germano Aramini, che nella foto compare in braccio a mamma Valentina.
La foto, scattata a Lugagnano nel 1946, ritrae il capofamiglia Pasquale Aramini che nasce a Cremona il 7 aprile 1901, trasferendosi successivamente a Monastero di Morfasso dove conosce e sposa nel 1929 Valentina Rodi, nata nella stessa frazione il 29 aprile 1911.
A Monastero di Morfasso la vita di Pasquale e Valentina, mentre lavorano come forestali, è allietata dalla nascita di Luigi il 12 giugno 1929, Franca l’8 agosto 1935, Rosanna il 13 febbraio 1941 e Germano il 30 ottobre 1943.
Negli anni 50 del secolo scorso Pasquale si trasferisce con la famiglia da Monastero di Morfasso a Castelnuovo Fogliani, dove lavora come cantoniere provinciale insieme al figlio Luigi, mentre la mamma Valentina si occupa della numerosa famiglia.
Germano, il figlio minore, inizia a lavorare nel 1956 come garzone di barbiere a Castelnuovo Fogliani e continua in questa professione aprendo a Fiorenzuola nel 1975 una propria barberia.
Nell’aprile del 1976 sposa Mariuccia che darà alla luce Alessandro la vigilia di Natale dello stesso anno.
Germano continua tuttora l’attività di barbiere a Fiorenzuola nella sua bottega in via San Fiorenzo, diventata punto di riferimento per clienti di ogni età.
Al Sig. Germano Aramini va il sentito ringraziamento del CCF per aver messo a disposizione la meravigliosa foto e per la le preziose informazioni a riguardo.


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L'immagine a manifesto della 33ª edizione della Foto di Famiglia non ritrae la classica famiglia composta da genitori, figli e, qualche volta, anche nipoti.
La famiglia stavolta ritratta è appena formata: la foto è quella scattata il 14 febbraio del 1956 in occasione del matrimonio tra Mario Callegari (classe 1929) e Ave Carolfi (classe 1937).
L'immagine ritrae i novelli sposi, in località Chiozzetta nella Frazione di San Protaso di Fiorenzuola, dove abitavano all'epoca del matrimonio, circondati da amici e parenti tra i quali si riconoscono: Ines Pedrini e Luigi Carolfi, madre e padre della sposa, Francesco Callegari e Alberto Benedetti, fratello e nonno dello sposo. Sono inoltre presenti, oltre al sacerdote officiante don Edilio, numerosi zii e cugini da entrambe le parti.
Il matrimonio viene presto allietato dai figli Anna nel 1957, Franco nel 1960 e Daniela nel 1962. In questo stesso anno Mario, agricoltore all'epoca del matrimonio e successivamente diventato autista di autocisterne, fonda con altri soci il CON.A.P. (Consorzio Autotrasportatori Piacentini), azienda fiorenzuolana tuttora attiva e nella quale sono ora impiegati i figli Anna e Franco.
Ave bada alla casa, nel frattempo trasferita a Fiorenzuola, ed ai figlioli, aiutando il padre Luigi nella conduzione della sua azienda agricola. A completare la famiglia giungono in seguito quattro nipoti: Giorgia figlia di Franco, Michela figlia di Anna, Silvia e Alberto figli di Daniela.
Come purtroppo nell'ordine naturale delle cose, Mario scompare nel settembre del 1997 mentre Ave lascia i suoi cari nel novembre dello scorso anno.
Alla Sig.ra Daniela Callegari, postina fiorenzuolana per 23 anni ed ora in servizio allo sportello nella sede di via Bressani, va il sentito ringraziamento del CCF per aver messo a disposizione la foto dei suoi genitori e per la pazienza avuta nel reperire le preziose informazioni a riguardo.


Per l'edizione 2017 della pluridecennale iniziativa del CCF abbiamo colto la fortunata occasione offertaci dalla Sig.ra Lorella Buzzetti che ci ha gentilmente concesso l'utilizzo di una foto che ritrae la sua famiglia, completata dai nonni paterni.
Il valore dell'immagine non risiede nel fatto di essere particolarmente datata, risale infatti al 1964, ma nel rappresentare un personaggio fiorenzuolano conosciuto e stimato da tuti: Adamo Buzzetti.
Andiamo però con ordine e per diritto di anzianità, raccontando la storia della famiglia a partire dai nonni: Giovanni Buzzetti, (da Fiorenzuola, 1904 - 1966) e Maria Badovini (da Chero di Carpaneto, 1905 - 1983).
Giovanni, fra i tanti mestieri, ha fatto il calzolaio, il muratore ed è stato anche sacrestano della nostra parrocchia, mentre la moglie Maria, per aiutare un po' l’economia di casa, faceva la lavandaia.
Dalla loro unione, tra il 1929 e il 1945, sono nati numerosi figli dei quali 8 sopravvissuti: Italina (poi sposatasi con Franco Pizzigoni, allora promessa del calcio) che fu custode e bidella delle nostre scuole elementari, fino al raggiungimento della pensione; Adamo, Luigi, Angela, Imelde, Lucia, Francesco (emigrato in svizzera e deceduto a circa 40 anni) e Rosanna. Di loro l'unica ad oggi vivente è Lucia che risiede a Castell’Arquato.
Come in tante famiglie negli anni del dopo guerra i figli, quasi ancora bambini, iniziarono a lavorare: gli uomini come garzone presso qualche bottega artigiana, le donne come aiutanti presso sarte e camiciaie.
Adamo Buzzetti dopo vari lavori, fu assunto presso la raffineria dell’Agip a Fiorenzuola ma nel 1957 lasciò quell'impiego sicuro per fondare con alcuni soci la Cooperativa Laccatori e Verniciatori.
Il 12 aprile dell'anno successivo, nella Collegiata di Fiorenzuola, sposa Rossana Francia (ritratta nella foto) in una cerimonia che vede anche la sua sorella gemella Marisa Francia (orfane di entrambi i genitori e originarie di Celleri di Carpaneto) andare in sposa a Giuseppe Signaroldi.
Rossana lascia l'impiego al Faini per dedicarsi a tempo pieno alla famiglia, che di li a poco inizierà a diventare impegnativa. Il matrimonio con Adamo è allietato nel 1959 dalla nascita di Lorella (ritratta tra i genitori) seguita nel 1961 da Ester (sulle ginocchia di nonna Maria) e nel 1964 da Stefano (sulle ginocchia di nonno Giovanni). La famiglia si completa poi nel 1970 con la nascita di Emanuele (successiva al momento della foto).
Col passar degli anni Lorella, la bimba con i codini, si fa donna e il 12 aprile (lo stesso giorno dei suoi genitori) del 1980 sposa Maurizio Merli; tre ani dopo nasce Roberto, rendendo nonni Adamo e Rossana.
L'attività di verniciatore richiede ad Adamo ed ai suoi soci un impegno crescente per mantenere l'azienda al passo con i tempi, ripagandolo però con soddisfazioni professionali e personali che culminano negli anni '90 nella nomina a Cavaliere del Lavoro.
In parallelo Adamo non tralascia la sua grande passione per la musica, promuovendo e poi presiedendo il Gruppo Folkloristico Musicale Città di Fiorenzuola (la banda cittadina) e iniziando ad organizzare la "Festa di Primavera", che gli è sopravvissuta giungendo quest'anno alla 39ª edizione, il cui pilastro erano le sfilate di gruppi bandistici e di majorettes che riempivano le vie del paese.
Purtroppo però la favola finisce quando, nel febbraio del '90 un tumore si porta via Rossana ed Adamo trova sollievo immergendosi nel lavoro fino a raggiungere la pensione, potendosi poi dedicare alla campagna ed al restauro di mobili antichi per famigliari ed amici, godendosi il meritato relax fino al 7 settembre 2016, giorno in cui Adamo ci lascia per raggiungere Rossana, ricordato con affetto da tutti i fiorenzuolani.


L'immagine adottata a manifesto dell'edizione 2016 della FOTO DI FAMIGLIA, trentunesima ininterrotta, ci è stata gentilmente prestata dalla Sig.ra Valentina Mosconi di Castelvetro Piacentino.
Le foto usate nelle passate edizioni hanno avuto come caratteristica comune l'essere risalenti al periodo della Seconda Guerra Mondiale o precedenti ad essa. La data di scatto della foto dell'edizione 2016, risalente al "recente" 1990, non è collocata molto indietro nel tempo ma ha una particolarità veramente rara e mai riscontrata nelle immagini messeci a disposizione nelle precedenti trenta edizioni della manifestazione:
i personaggi ritratti appartengono a ben cinque generazioni.
La Sig.ra Valentina, figlia di Ennia e sorella di Andrea presenti nella foto, ha corredato l'immagine con alcuni cenni riguardanti i personaggi ritratti.
La foto, come accennato, è stata scattata nel 1990 a casa di Rosina a Somaglia quando l'allora piccolo Alessandro è stato portato dai genitori a conoscere la trisnonna. Nell'occasione si sono ritrovati nella casa della capostipite parenti appartenenti a cinque generazioni nate nell'arco di novant'anni. Momento più unico che raro per non essere immortalato in una foto!
Prendendo a prestito l'usanza comune dei manifesti teatrali, anche noi del CCF elenchiamo "personaggi ed interpreti" presenti nell'immagine, riferendo il loro grado di parentela al piccolo Alessandro:

Prima generazione, seconda da sinistra
Trisnonna Rosina nata nel 1900, è stata sposata con Pietro Girometta ed ha avuto 4 figli, 2 dei quali ancora viventi oltre alla ritratta Cesarina, è mancata nel 1997. Abitava in una cascina nei pressi di Somaglia nel lodigiano ed era occupata nei lavori di campagna. La nipote Ennia (terza generazione nella foto) ha un preciso ricordo della cascina di Rosina quando andava a trovarla in estate con un particolare che spicca: il "basulon", una sorta di "supermercato" ambulante che all'epoca girava le campagne vendendo porta-a-porta i più svariati articoli, dalla pasta al detersivo.

Seconda generazione, prima da sinistra
Bisnonna Cesarina Girometta classe 1923 sposata con Antonio Franzoni, ha avuto 3 figli tra i quali Ennia (terza generazione nella foto), ed è stata bidella delle scuole elementari di Castelvetro contribuendo per 21anni a crescere, oltre alla propria, le nuove generazioni della sua cittadina. Ad oggi ancora in vita, si gode in ottima salute il meritato riposo lavorativo circondata dall'affetto della numerosa progenie.

Terza generazione, ultima da sinistra, in piedi
Nonna Ennia Franzoni, classe 1948. Nata a Castelvetro. Ora pensionata, ha lavorato come operaia presso una cooperativa di Piacenza, a dicembre di quest'anno festeggerà 48 anni di felice matrimonio con Amerigo Mosconi. Dalla loro unione sono nati quattro figli: Andrea (4ª generazione nella foto), Cristina, Elena e Valentina.

Quarta generazione, terzo da sinistra
Papà Andrea Mosconi, nato a Cremona nel 1969, di mestiere camionista. Felicemente sposato da 26 anni con Monica Bisotti. La coppia ha un'altra figlia, Martina nata nel 1997, che ha ora 19 anni ed è studente al quinto anno del Liceo Sofonisba Anguissola a Cremona.

Quinta generazione, in braccio alla trisnonna Rosina
Il piccolo Alessandro Mosconi, nato a Cremona nel 1990 e dell'età di pochi mesa al momento della fotografia, fa ora il meccanico a Cremona e vive ancora in famiglia.


L’immagine manifesto della FOTO DI FAMIGLIA di quest’anno, scattata all'incirca nel 1932, ci è stata gentilmente concessa dalla Sig.ra Damiana Rangognini, nipote di Pietro e Maria e figlia di Carlo, ritratti nella foto.
I personaggi presenti nella foto sono parte della storia di Fiorenzuola e hanno rappresentato un punto di riferimento di un intero quartiere, e non solo, per vari decenni.
Pietro Rangognini con la moglie Maria Artusi (entrambi del 1903) ed i figli Gemma e Carlo, rispettivamente nati nel 1927 e nel 1929 compongono il gruppo di famiglia la cui storia si rifà agli inizi del secolo scorso.
La Sig.ra Damiana, oltre alla foto, ci ha fornito una breve e preziosa storia dei personaggi, collocandoli nel loro contesto storico.
All'epoca i dintorni di Fiorenzuola, zona ad alta prevalenza di fondi agricoli, erano serviti dai venditori ambulanti, detti "basulon" nel nostro dialetto.
Pietro iniziò questa attività intorno agli anni ‘20 con cavallo e carretto, partendo ogni giorno dalla casa, con annesso stallino, in cui la sua famiglia abitava, posta sul Piazzone (i fiorenzuolani non proprio giovanissimi conoscono benissimo l'indirizzo, per gli altri occorre specificare che è l'attuale piazzale San Giovanni).
Con l’aiuto della moglie Maria, e più tardi del figlio Carlo, girava le campagne suonando una trombetta all’approssimarsi di un casolare per avvisare le massaie del suo arrivo. Il suo carretto era carico delle più varie mercanzie che andavano dallo zucchero alla brillantina, dagli elastici al lucido da scarpe, dalle sementi alla biancheria intima.
Non mancava poi il petrolio per le lucerne e la famosa lisciva per il bucato (antenata degli attuali detersivi) e per questo i "basulon" erano anche chiamati “liscivier”. Tra i tanti prodotti in vendita non potevano mancare i dolciumi che di solito venivano esposti in bella vista per richiamare l’attenzione dei bambini.
Oltre ad essere fonte di rifornimento per le famiglie contadine, il "basulon" aveva inoltre un altro importante ruolo: era latore di messaggi e divulgatore di notizie e pettegolezzi del paese; ottimo “cibo” per le massaie che la sera, sedute davanti all’uscio, commentavano i fatti riportati.
I "basulon" più conosciuti della Bassa Val d’Arda sono stati, oltre a Rangognini, Paganizzi, Quaglia, Draghi, Scarsella, Corsini, Biselli. L’avvento della motorizzazione ha poi permesso agli abitanti della campagna di servirsi direttamente presso i negozi del paese e i pochi "basulon" rimasti hanno dovuto adeguarsi: abbandonare i carretti e servirsi di un più moderno furgone.
Negli anni del dopoguerra Pietro e Carlo Rangognini lasciano la vendita ambulante per aprire un negozio nella casa di famiglia sempre sul Piazzone. Il negozio che ha poi proseguito la sua attività fino a qualche anno fa gestito dai figli di Carlo; Francesco e Gilberto, nonostante il passaggio di tre generazioni, tra i fiorenzuolani è rimasto il negozio del "basulon".
Un'ultima precisazione: il nome "basulon" deriva dal fatto che, prima di usare il carretto con il cavallo (o l’asino), il venditore girava a piedi per la campagna portando sulle spalle un bastone (detto in dialetto "basul") alle cui estremità pendevano ceste colme delle più svariate mercanzie.


L’immagine manifesto della FOTO DI FAMIGLIA di quest’anno, scattata nel 1916, ci è stata segnalata dalla nostra amica Donata Meneghelli e poi prestata da uno dei componenti ritratti nella foto.
Si, avete fatto bene i conti; questo signore dovrebbe avere almeno cento anni.
Ed infatti è proprio così: il Sig. Aniceto Santi, detto Renzo, che nella foto indossa un bel fiocco, ha compiuto esattamente cento anni lo scorso 23 aprile, festeggiato dai parenti, dalle Autorità fiorenzuolane e dalla dirigenza della Fondazione Verani-Lucca, nei cui mini appartamenti alloggia assistito dalla Sig.ra Maria.
Il Sig. Renzo , nome con il quale Aniceto è da tutti conosciuto, ed il nipote Nando Bersani hanno accolto noi del CCF con squisita cortesia e cordialità, consegnandoci la preziosa fotografia e fornendo interessanti informazioni a riguardo dei componenti della loro famiglia ritratta.
Come dicevamo, la foto è stata scattata nel 1916 a Busseto presso lo Studio Fotografico di Giuseppe Berti, quando la famiglia abitava e lavorava in una fattoria nelle campagne del comune di Besenzone e Renzo aveva due anni.
Il gruppo familiare, sul quale spicca la figura del padre Leopoldo Santi, si componeva, partendo da sinistra nella fila alta:
della figlia Emilia - del figlio Aniceto, detto Renzo, col suo bel fiocco - della mamma Marcella Delindati - della figlia Annetta, morta quasi centenaria appena qualche anno fa e mamma del signor Nando Bersani, nipote di Renzo.
Nella fila bassa:
della figlia Elda - ed infine di Ida, la piccolina sulle ginocchia della mamma che morì purtroppo di tubercolosi prima di raggiungere la maggiore età.
Manca la quinta figlia, Maria, che sarebbe nata negli anni successivi.
L'infanzia di Renzo è di breve durata e ben presto deve aiutare la famiglia nel lavoro dei campi.
A metà circa degli anni trenta l'esercito lo arruola trascinandolo nelle campagne di Africa, Albania ed infine nella seconda Guerra Mondiale, che dopo l'otto settembre '43, lui concluderà in Germania come lavoratore coatto presso un carbonaio.
Renzo ritorna a Fiorenzuola nell'agosto del '45 e ben presto inizia a lavorare nel Podere Cerè, dove diventa il responsabile dei braccianti, per lasciarlo solo una decina di anni fa e godersi il meritato riposo.


Anche per l’edizione 2013, come di consueto, è stata scelta una vecchia “foto di famiglia” ad emblema della nostra manifestazione.
L’immagine manifesto della FOTO DI FAMIGLIA di quest’anno ritrae una famiglia classica in altrettanto classica posa: padre e madre seduti ai quali fanno corona i quattro figli, tutti maschi.
Le scarse informazioni disponibili ci dicono solamente che si tratta della famiglia Conti, residente nella frazione di Mocomero del comune di Vernasca, e che la data presunta del ritratto è il 1928.
L'abbigliamento di tutti i componenti la famiglia denota una condizione sociale agiata, così come l'allestimento della sala di posa (fondale con colonne classiche e ricco tappeto a terra) indica uno studio fotografico di buon livello frequentato da una clientela selezionata.
Anche se le informazioni avute sono molto limitate, la stessa fotografia "parla" della famiglia ritratta e ci permette di dedurre molti aspetti della loro vita, costituendo un importante documento sulla rapida evoluzione della nostra società negli ultimi cento anni.
Il CCF ringrazia sinceramente il nostro socio Maurizio Chiesa che ha recuperato la fotografia attraverso antichi legami parentali e ha concesso l’utilizzo della splendida immagine.


Anche per l’edizione 2012, come di consueto, è stata scelta una vecchia “foto di famiglia” ad emblema della nostra manifestazione.
L’immagine manifesto della “foto di famiglia” di quest’anno ritrae una famiglia classica in altrettanto classica posa: padre e madre seduti al centro di una nutrita figliolanza.
Il sig. Attilio Pollorsi, originario di Bacedasco, con la moglie Angela Bertoncini, originaria di Vigolo Marchese, sono circondati dagli otto figlioli, che da sinistra sono: Giuseppe, Giuseppina, Giorgia; in alto; Renato, Maria, Lina, al centro; Bruno e Mario, in basso.
Nel 1940, anno in cui è stata scattata la foto, la famiglia Pollorsi abita a Fiorenzuola in località Moronasco dove il sig. Attilio è bracciante agricolo. Il sig. Attilio lascia appena dopo la famiglia ed emigra in Germania per lavorare probabilmente nell’industria bellica tedesca, in base agli accordi dell’epoca tra Roma e Berlino.
Sul finire del conflitto ritorna in Italia e la famiglia si completa con due nuovi bimbi, Angelo e Lucia, portando a dieci la già nutrita prole.
Secondo la memoria dei famigliari del sig. Attilio, la foto sarebbe stata scattata non solo a ricordo indelebile di un momento della loro vita ma anche per documentare la numerosa prole, che secondo le leggi del regime fascista, dava diritto a contributi economici di stato.
Il CCF ringrazia sinceramente la sig.ra Renata Pasini (figlia della bimba Giuseppina ritratta in alto al centro) che, attraverso il ns. socio Mauro Sozzi, ha concesso l’utilizzo della splendida immagine dei suoi famigliari.


Come di consueto è stata scelta una vecchia FOTO DI FAMIGLIA ad emblema della manifestazione.
Quella dell’edizione 2011 ha una composizione sicuramente non usuale, si nota immediatamente l’assenza di un soggetto basilare per l’epoca: il capofamiglia.
In effetti la foto è stata scattata non per una speciale ricorrenza o in occasione di una lieta cerimonia ma, la sig.ra Adele Carini si è fatta ritrarre, circondata dalla figliolanza, per inviare poi la foto al marito Enrico Aliani, a quel tempo arruolato sul fronte della Iª guerra mondiale.
La foto risale alla seconda metà del 1917, tempo in cui la famiglia risiedeva a Chero di Carpaneto, dove il sig. Enrico faceva il campanaro, e da dove si è poi trasferita nella nostra città prima della IIª guerra mondiale.
Il sig. Alfonso Aliani ha gentilmente concesso al CCF la foto della famiglia del nonno Enrico fornendo alcuni preziosi cenni sui componenti ritratti.
Le tre sorelline, più grandi con il bavero di pizzo, sono da sinistra: Agostina, Concetta e Angiolina mentre i due maschietti più grandi sono Giuseppe (zio Pino) e presumibilmente Corinno, morto molto giovane, quando aveva circa 10 anni.
Guido (padre del sig. Alfonso) è il bimbo piccolo con la vestina, nato nel Luglio del 1915; qui è doveroso un brevissimo cenno sulla sua figura: moltissimi fiorenzuolani, non proprio adolescenti, ricorderanno con stima e affetto il Maestro Guido Aliani che ha infuso con pazienza i primi rudimenti della musica a tanti nostri concittadini.
La più piccola, in braccio a mamma Adele, è zia Irma, nata il 1° Gennaio 1917.
Alla fine della Iª guerra mondiale la famiglia si ricongiunge e la prole si arricchisce di almeno altri cinque figli (ovviamente non presenti nella foto): Ernesto, Alessio, Maria, Corinno e Anna; un’altra figlia Anna risulta morta in tenerissima età.
Solo due componenti la famiglia (entrambi nati dopo la data del ritratto) sono tuttora viventi:
- zia Anna, madre di Roberto Sidoli, nostro concittadino e noto maestro di pianoforte che da anni accompagna la Corale di Fiorenzuola nei suoi concerti.
- zio Corinno, che vive con la famiglia a Peschiera Borromeo (MI).
Un sentito grazie dal CCF al sig. Alfonso Aliani per aver permesso la pubblicazione della splendida foto della famiglia del nonno.


Come di consueto è stata scelta una vecchia FOTO DI FAMIGLIA ad emblema della manifestazione. Quella della edizione 2010 è stata. scattata dallo Studio Fotografico Guffredi di Busseto nel 1936 e ritrae il gruppo familiare di Achille Faroldi (classe 1886) con la moglie Primina Mari (classe 1890), abitanti ad Alseno, circondati dai 13 figli (Alfredo, Ennia, Danillo, Ersilia, Luigina, Trieste, Pericle, Lina, Danilla, Decimo, Edda, Romana, e Valeriano) nati tra il 1912 ed il 1935.
Il CCF ringrazia sentitamente il Sig. Rino Faroldi di Fiorenzuola per aver concesso la preziosissima foto del nonno.


FOTO DI FAMIGLIA, scattata a San Protaso (frazione del Comune di Fiorenzuola) all’inizio del 1925, ritrae il gruppo familiare di Federico Mutti con la seconda moglie Maria Botti, letteralmente circondati dai 14 figli. Cesira, Faustina, Augusto, Mario, Roberto, Luisa, Carolina, Piero, Rosa, Gentilina, Anna, Ernesto, Giuseppina (Pina) e Clelia.
La Sig.ra Clelia, all’epoca la bimba in fasce in braccio a mamma Maria, è ora una nonna di quasi 85 anni ed e grazie alla cortesia del Sig. Alfonso Aliani, figlio della Sig.ra Clelia, che il CCF ha potuto utilizzare questa bellissima immagine ad emblema dell’edizione 2009.
Mantenendo la tradizione, anche il Sig. Alfonso, con la moglie Tiziana Bottarelli ed i figli Guido ed Emma hanno posato nella sede del CCF in occasione dell'edizione 2008 della FOTO DI FAMIGLIA.


FOTO DI FAMIGLIA scattata a Cortemaggiore nel 1915 che ritrae il gruppo familiare di Anselmo Olivotti (classe 1888) con la moglie Corinna Spagnoli (classe 1892) ed i figli Mario e Gino, nati rispettivamente nel 1912 e nel 1914.
Per aver concesso la bellissima foto, il CCF ringrazia il sig. Adriano Olivotti di Caorso (figlio di Mario, il bimbetto ritratto sulla sedia) con la moglie Marica Sterbizzi ed i figli Moreno, Valentina e Stefano.




Anche per questo 20° anno della manifestazione, il CCF invita tutte le famiglie che vorranno farsi ritrarre, a presentarsi “al gran completo” presso la sua sede in piazza Caduti, 1 a Fiorenzuola, dove sarà allestita una sala di posa in cui “esperti” fotografi le immortaleranno. La stampa formato cartolina, a cura di ARDA CASE, rigorosamente in bianco e nero, potrà essere ritirata circa due settimane più tardi.

La FOTO DI FAMIGLIA è completamente gratuita.

Orario di apertura: dalle 10 alle 12,30 ; dalle 14,30 alle 19


Anche per questo 19° anno della manifestazione, il CCF invita tutte le famiglie che vorranno farsi ritrarre, a presentarsi “al gran completo” presso la sua sede in piazza Caduti, 1 a Fiorenzuola dove sarà allestita una sala di posa in cui “esperti” fotografi le immortaleranno. La stampa formato cartolina, rigorosamente in bianco e nero, potrà essere ritirata circa due settimane più tardi.

La FOTO DI FAMIGLIA è completamente gratuita.

Orario di apertura: dalle 10 alle 12,30 ; dalle 14,30 alle 19



La FOTO DI FAMIGLIA

La "Foto di Famiglia", manifestazione iniziata nel "lontano" 1986 e proposta ogni anno senza interruzioni, è allestita in concomitanza con la Festa di Primavera che si tiene a cavallo tra Maggio e Giugno, con l'intento di rinverdire la tradizione iconografica familiare, all'epoca ormai perduta, per la quale ogni famiglia aveva nel proprio archivio almeno un'immagine che ritraesse il gruppo al completo dove i "patriarchi" erano circondati da figli e nipoti e tutti quanti indossavano l'abito "buono".
Il facile accesso sia economico che pratico alla fotografia ha permesso la sua diffusione tra il grande pubblico sottraendole però quell'alone di magia e di ufficialità che si respirava nello studio del fotografo quando, visibilmente impacciati, si posava in occasione delle ricorrenze ufficiali.
Questo ha fatto si che le nostre foto riposte nel cassetto fossero sicuramente più numerose di quelle di un tempo ma raramente il gruppo ritratto comprende la famiglia al completo; qualcuno manca sempre.

La FOTO DI FAMIGLIA è quindi l'occasione per raggruppare tutto il nucleo familiare nella sala di posa del CCF e lasciare che il fotografo vi "sistemi" (su la testa, giù la mano, sposta il braccio) per ritrarvi nella vostra migliore espressione.
Quindi tutte le famiglie, fiorenzuolane e non, che si presentano nella sede del Club sono ritratte alla maniera dei nostri nonni, utilizzando però tecnologie attualissime, in una sala di posa che ricalca l'atmosfera di quelle dei fotografi ritrattisti che operavano ad inizio secolo.

Col passare degli anni, oltre alle tradizionali famiglie, anche semplici amiche ed amici hanno iniziato a coglire l'occasione per fissare nel tempo la composizione dei loro gruppi.


1997

2008

2008

2018

Le foto ottenute, una volta stampate in formato cartolina "rigorosamente" in bianco e nero, vengono donate agli interessati mentre i negativi sono gelosamente conservati negli archivi del Club.

Questa importante manifestazione ha permesso di accumulare un archivio fotografico di circa 6.000 ritratti, parte in un unico esemplare, parte che seguono l'evoluzione delle famiglie “anno dopo anno” conseguente al matrimonio o alla nascita dei figli, continuando così ad arricchire e ad ampliare un patrimonio che incrementa di anno in anno il proprio valore storico per la città.

Questa iniziativa ha riacceso nei nostri concittadini, estendendosi velocemente anche alle immediate vicinanze, un rinnovato interesse per la fotografia di famiglia la cui tradizione, una volta comune a tutti, era praticamente scomparsa.

Molti giovani sposi iniziano a "documentare" la loro famiglia immediatamente dopo il matrimonio trovandosi, strada facendo, ad aumentare il numero dei "soggetti" presenti nella foto grazie alla nascita dei figli.


1995

2008

2009

2012

Altri invece colgono appunto l'occasione della nascita del primogenito per iniziare la serie dei ritratti che, con cadenza annuale segue l'evolversi della famiglia.

Non è infrequente vedere nelle foto risalenti ai primi anni della manifestazioni padri e madri che reggono i loro figlioletti in braccio mentre nelle foto degli ultimi anni gli stessi "figlioletti" eguagliano e superano in altezza i loro genitori e, genitori a loro volta, portano in braccio un'ulteriore nuova generazione.


1986

1993

2000

2008

2018

La "Foto di Famiglia" è inoltre un'occasione che permette di riunire gruppi famigliari numerosi comprendenti tre e talvota ben quattro generazioni fissando così un'immagine che sarà sempre piacevole rivedere a distanza di anni.


2000

2000

2018

Sfogliando i nostri album ci si ritrova a camminare a ritroso nel tempo, scoprendo, talvolta con un velo di tristezza, che la diminuzione e l'imbiancamento dei capelli sono stati accompagnati da qualche ruga in più. La tristezza però svanisce quando notiamo che i ragazzi che avevamo accanto alcuni anni fa si sono fatti uomini o donne dando vita a nuove famiglie e magari ci hanno regalato vispi nipotini.

2 Maggio 2019